Controlli a misura di privacy

A difesa del patrimonio aziendale il datore di lavoro può controllare «a distanza» il proprio dipendente che tiene comportamenti illeciti.
In questi casi, infatti, si esula dal divieto posto dall’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori (legge 300/1970) che tutela la privacy dei dipendenti nello svolgimento dell’attività.
Lo afferma la Cassazione (quinta sezione penale, sentenza n. 20722/2010) che ammette la legittimità dei controlli di un’agenzia investigativa contro attività fraudolente del dipendente. Nella vicenda specifica era stata filmata – a sua insaputa – la cassiera di un bar che rubava dalla cassa del bar stesso.
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